Gessman Martin - Monyer Hannah - 2015 - La memoria geniale by Gessman Martin - Monyer Hannah

autore:Gessman Martin - Monyer Hannah [Gessman Martin - Monyer Hannah]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
Tags: Science, General
ISBN: 9788858687666
Google: 4EHhDQAAQBAJ
editore: Rizzoli
pubblicato: 2017-01-18T23:00:00+00:00

Incapacità tecnica o alterazione intenzionale?

Un conto sono i guasti tecnici, un altro lo sgradevole dubbio se, tutto sommato, non possa entrare in gioco anche una certa dose di intenzionalità. Di base, non è facile prendere sul serio questa supposizione, tanto contraddice il nostro istinto. Eppure dobbiamo pensare che anche la nostra memoria episodica non è del tutto ferrata in ciò che fa – se paragonata almeno ad altri tipi di memoria. Alcuni ricercatori sostengono che potrebbe dipendere dal fatto che la nostra memoria episodica sia ancora un prodotto relativamente giovane dell’evoluzione, dunque non ancora del tutto maturo. Altri si spingono ancora più in là e ipotizzano che non abbia nemmeno una vera funzione, se si considerano i criteri della selezione naturale. Perché quali vantaggi per la sopravvivenza possiederebbe una creatura in grado di partire per dei viaggi temporali nel proprio passato? Le interpretazioni suggeriscono persino che la memoria episodica sia solo un abbellimento della nostra esistenza.5 In sostanza, dunque, un prodotto della noia.

Vogliamo tuttavia osservare ancora una volta la questione con serietà, perché, come ha già dimostrato il nostro esempio iniziale, è importante quando si chiama in causa la memoria come testimone e ci si vuole anche affidare a essa. Sembra che un’alterazione consapevole, intenzionale della memoria abbia le maggiori probabilità di successo dove già si aprono dei punti deboli, e si presume che l’alterazione cominci proprio con le lacune della memoria.6

Come abbiamo appena visto, già durante l’immissione dei dati ci è impossibile percepire tutto quello che magari, in un secondo momento, potrebbe apparire utile. Con il tempo, inoltre, i ricordi sbiadiscono molto facilmente, ovvero le connessioni sinaptiche si indeboliscono e l’intensità dei segnali diminuisce, rendendoli fragili. E anche durante la rievocazione stessa può capitare di essere così concentrati su determinati aspetti del ricordo che pur avendone altri ancora in qualche modo davanti agli occhi, non riusciamo a evocarli correttamente. Sono lacune in cui ci si può addentrare se si persegue un certo scopo.

Perché riesca una manipolazione devono essere rispettate alcune precise condizioni di base. Tra queste, il fatto che le idee estranee, quelle che devono essere impostate in maniera erronea, non si basino su esperienze che le contraddicano direttamente. Se serbiamo un ricordo preciso e ancora vivido di cosa abbiamo fatto in un determinato momento e in un determinato luogo, il tentativo di convincerci che nel medesimo momento e nel medesimo luogo abbiamo fatto qualcosa di molto diverso ha poche chance di successo. In misura limitata, lo stesso vale quando ricordi esistenti si sovrappongono temporalmente a nuovi contenuti che si scontrano con essi. E le cose si complicano ancora di più quando ricordi contigui sono in netta contraddizione con lo svolgimento immaginato.

Ma anche ciò che in generale contraddice tutte le esperienze acquisite finora è difficile da comunicare. Chi vuole convincerci che due più due fa cinque non viene ascoltato. Il nostro centro di calcolo nel lobo anteriore del telencefalo, dove si verifica la fondatezza delle affermazioni, in certe situazioni disattiva direttamente l’ippocampo;7 in questo modo si evita che un messaggio insensato venga memorizzato e poi anche elaborato.

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